Era una notte buia e silenziosa, la più fredda che io abbia incontrato in Sicilia. Andai a letto tardi dopo aver messo una coperta in più sul letto. Mi svegliai di soprassalto alle 5:25. Il letto sobbalzò su e giù violentemente. Io mi aggrappai ai bordi del letto, che sembrò cadere nel vuoto per un tempo interminabile. In seguito, ho stimato che il tempo trascorso fu di 10 secondi. Poi ci furono una serie di orribili crolli; il soffitto venne giù tutto intorno a me e fui avvolto da un fumo denso e soffocante di polvere di intonaco e calcinacci. Conobbi così il significato della parola terremoto. (…) I susseguenti terrificanti crolli, si mescolarono ad un boato continuo. Nel buio cercai a tentoni dei fiammiferi, accesi una lampada e rimasi inorridito nell’accorgermi che il mio letto stava sull’orlo di un precipizio.”

Costantin Doresa racconta così le tragiche ore del 28 dicembre del 1908 nel libro “The Complete story of Italian Earthquake Horror”. Doresa alloggiava presso l’hotel Trinacria, sulla cortina del porto, accanto al Palazzo Municipale e con alcuni membri dell’equipaggio dello stesso Produgal, dopo averlo visto affondare nei pressi del bacino, si è unito ad altri equipaggi delle navi presenti in porto per dedicarsi al salvataggio dei terremotati.

“Alle 5:30 del mattino il mare divenne improvvisamente molto agitato, sembrò che letteralmente afferrasse la nostra nave e la scuotesse. Le altre imbarcazioni attraccate nelle nostre vicinanze subirono il medesimo trattamento, e le navi assomigliarono tappi di sughero sballottati da una tempesta. Quasi immediatamente un’onda di marea di enormi proporzioni spazzò tutto lo stretto sommergendo le coste e travolgendo ogni cosa davanti a se. Gli ormeggi delle navi subirono danni, ed il battello postale Ungherese Andrassy spezzò le ancore e andò a collidere con un altro vascello. La baia di Messina rimase completamente distrutta e il mare si coprì immediatamente di una massa di detriti, risultato dei numerosi naufragi e delle collisioni, che furono portati via dal recedere delle acque. A Messina un ferryboat ormeggiato ad uno dei moli fu improvvisamente come lanciato in alto, per aria. Atterrò sopra il molo e fu lasciato lì dalle acque del mare che si ritiravano… Una nave Russa ancorata nel porto fu lanciata nello stretto (con tutta probabilità si parla del Produgal). Altre navi affondarono

Questo il racconto di un ufficiale della torpediniera britannica Sappho, attraccata nel porto di Messina.

La notizia rimbalzò su tutte le testate straniere: il Victoria Daily Colonist e l’australiano The Mercury riportano la fine del mercantile Produgal che si trovava all’interno del bacino di carenaggio per riparazioni, e che fu scagliato fuori dal bacino stesso dalla potenza dell’onda di maremoto.

Il piroscafo Produgal fu costruito nel 1890 dai cantieri navali Sir Raylton Dixon & Co” di Middlesborough (GB). Battezzato col nome Ruskin era lungo circa 91 metri e largo poco più di dodici. Nel 1908 fu venduto a una compagnia di navigazione russa “con sede a Mariupol Ucraina (ai tempi Russia).

Costantin Doresa era un agente navale londinese e nel dicembre 1908 si trovava a Messina su incarico delle compagnie assicurative Lloyd’s di Londra per sovrintendere ai lavori di modifica che il Produgal doveva subire presso i cantieri navali Messinesi.

Il relitto giace in assetto di navigazione, su un fondale sabbioso di circa 60 metri, inclinato a dritta di qualche grado. Si presenta integro per la maggior parte delle sue strutture ed è insabbiato di circa 3 metri per tutta la sua lunghezza. Nella timoneria sono visibili i resti del timone e della relativa macchina a vapore. In sala macchine è presente un motore a triplice espansione e nel piano sottostante sono visibili le caldaie. Sul motore sono presenti tracce della copertura lignea degli osterigi con i relativi oblò. Alcuni manometri e un contalitri dell’evaporatore sono ancora nei loro alloggiamenti. La cucina è integra nelle sue parti principali, sono ancora presenti alcune pentole nella loro collocazione originale, su una mensola sovrastante i fornelli.

Ruskin

Certificate of British Registry – Ruskin